ESTETICHE PATOLOGIE
Il progetto deriva da una riflessione sulla percezione emotiva della “deformità”; dove per “deformità” si intende il discostamento dalla configurazione estetica normale, o presunta tale, di un organismo vivente.
Così mentre i segni esteriori della malattia, nell’uomo e negli animali, vengono esperiti come manifestazioni di dolore e come offese all’armonia estetica dei corpi, nell’osservazione delle piante, questa percezione si attenua fino quasi a scomparire, e i segni di sofferenza possono paradossalmente assurgere ad una valenza estetica autonoma.
Una rappresentazione della bellezza delle piante, pertanto, che si discosta da quella ricercata in campo fotografico da vari autori, da Blossfeldt a Mapplethorpe, e che vede proprio nella malattia l’elemento estetico prevalente, reso palese attraverso un lavoro di ricerca, selezione, astrazione e ricomposizione, per giungere ad immagini essenziali, “distillate”.
Il progetto è stato esposto nell'ambito della mostra collettiva - Sezione “Talenti Emergenti” - della quarta edizione del festival ParaPhotò, il progetto speciale di Paratissima dedicato alla fotografia ed organizzato da Centro Visual.
La collettiva a cura di Davide Giglio ha presentato 8 artisti, selezionati tra gli oltre 130 fotografi iscritti a Paratissima, "che sviluppano un’idea di fotografia che mette in evidenza la bellezza nascosta nella quotidianità e che vuole interrogare, emozionare ed aprire una riflessione sul confine tra realtà e messa in scena".