JOHN DE LEO
JOHN DE LEO “Il Grande Abarasse”
John De Leo, voce, live looping sampler, giocattoli
Fabrizio Tarroni, chitarra semiacustica
Franco Naddei, campionamenti e chitarra elettrica
Beppe Scardino, clarinetto basso, sax baritono
Piero Bittolo Bon, clarinetto basso, sax baritono
Dimitri Sillato, violino e pianoforte
Valeria Sturba, violino, violino elettrico e theremin
Paolo Baldani, violoncello
Silvia Valtieri, fisarmonica, pianoforte, percussioni giocattolo
Cantante e compositore italiano, artista trasversale, è dotato di una personalità vocale duttile e dall’attitudine sperimentale. La sua voce-strumento s’innesta in un’articolata concezione compositiva che attinge ai folklori popolari, al jazz, passando dal rock alla contemporanea, fino al reading e al radiodramma. Voce storica dei Quintorigo, ne è uscito nel 2004. Il suo esordio solista Vago Svenendo (2007) si era segnalato per raffinatezza. Dopo ben sette anni rompe il silenzio con Il Grande Abarasse, introdotto come “un concept-album che mette in musica le dinamiche di convivenza degli abitanti di un condominio”. John De Leo, insieme ad un ensemble di spericolati strumentisti, presenta in concerto i brani di quest’ultimo lavoro discografico, ricreandone le sonorità: la canzone e i suoi deflussi, l’astrazione jazz, le alchimie tra acustico ed elettronico. Lasciamo che a presentarlo sia qualcuno che ha collaborato con lui, lo scrittore Stefano Benni:«Lo hanno avvicinato a Demetrio Stratos, Tim Buckley, ma lui si sente vicino a Vil Coyote. Fa jazz ma non è jazzista, fa musica contemporanea ma sembra Rasputin, compone pezzi e testi sorprendenti ma sa fare delle cover fantastiche di Bowie e Stormy Weather, ha suonato con Uri Caine ma non si ricorda, perché è completamente pazzo».
02/06/2015 Torino Jazz Festival